Ai piedi della notte – Rutilio Clivi

Ai piedi della notte è un piccolo rosario di prosa e poesia costruito con paziente precisione da Rutilio Clivi, narratore di passioni, fotografo di sentimenti. Nella perfomance tratta da queste pagine, partiture di Stefano Taglietti e voce di Nyla van Ingen avvolgono le parole di musica ispirata e sapiente.

 

Ai piedi della notte – Gli alieni di Rutilio Clivi

E’ confortante sapere che da qualche parte, in un remoto spazio stellare, oppure nella testa dei lettori (ma in fondo è la stessa cosa) vive un Dottor Um, un alieno di rara dolcezza e malinconia, oppure un eterno Bambino Prodigio Tritonide, pieno di amorevoli perplessità.

Rutilio Clivi - Ai piedi della notte - Locandina Libro d'Ingresso SpoletoLe brevi narrazioni che ora leggerete, sono piccole scatole trasparenti in cui le parole si muovono e si rincorrono, si contorcono talvolta, come larve straordinarie, diafane, dai molteplici colori.

Ma si tratta di larve nel senso antico del termine, cioè di fantasmi meditabondi, di creature che sfiorano appena il mondo dell’essere e che spesso, difatti, non sono.

A sostegno di Rutilio Clivi, l’Accademia della Fanta Fantascienza aveva assecondato il suo strano, splendido tentativo di far salire Proust, Machado de Assis, Poe a bordo di un’astronave. Riservando loro, naturalmente, il posto di piloti.

 

Ai piedi della notte – Un brigantino di carta

E basta guardare negli occhi i personaggi di questo libro per rendersi conto di quanto l’autore abbia viaggiato in lungo e in largo nella sua antica e oscura casa. Insoddisfatto e felice, attraverso ombrosi corridoi e stanze disabitate, sulle tracce polverose di un limite solo immaginario. Alla ricerca delle grandi finestre aperte sui giardini della memoria. Un lungo viaggio intorno alle sue camere, si direbbe, dalle quali però, con nobile distacco poeticamente si allontana.

“ Il limite delle cognizioni umane, in qualunque argomento, possiede un alto interesse, che forse è accresciuto dalla sua intima vicinanza col regno dell’immaginazione”. Così scriveva Charles Darwin nel suo meraviglioso Diario di un Naturalista Giramondo.

Non è insensato immaginare che l’autore di questo libro, pallido, antico, dinoccolato, sia ancora oggi, e per sempre, alla ricerca del limite delle cognizioni poetiche. A bordo di un brigantino di carta, viaggiatore in paesi talmente lontani da coincidere, infine con la sua stessa persona.

 

Victor Maticora