Cronache di vita della scuola – Maria Antonietta d’Angerio

Antonietta d’Angerio, che ha dedicato tutta la vita alla scuola, confessa in queste cronache quanto si possa imparare esercitando il mestiere di educatore. Alla sua memoria è dedicato questo volumetto che si spalanca sul mondo incantato e sincero dei bambini. Si tratta di pagine così vive e toccanti da farci dimenticare che i fatti narrati in questa Cronaca, siano ormai lontani nel tempo.

 

Cronache di vita della scuola – I bambini di Faicchio

Faicchio è un piccolo paese rurale del Sannio, dove mia madre ha incontrato in gioventù il mondo dei bambini. Ed è anche, per avventura, un luogo del mio immaginario infantile. Questo per i racconti che ne faceva spesso, pieni di magia, di divertimento e di malinconico affetto.

I bambini che troverete in questo libro, e che hanno avuto destini diversi, più o meno felici, mi hanno accompagnato per molto tempo, come creature appartenenti ad un mondo perduto ed affascinante. Così come gli animali, i barbagianni dal viso umano (addirittura con gli occhiali), i lupi ed il serpente cervone, rettile dai notevoli poteri. Molto simile al “regolo”, un altro serpente capace di stregare gli uomini, di cui parlano certe antiche leggende umbre, che mia madre ha amato moltissimo.

 

Cronache di vita della scuola – Cronache ritrovate

Cronache di vita della scuola Maria Antonietta d'Angerio locandina Libro d'Ingresso SpoletoEbbene, tutti costoro li ho ritrovati, per caso e tanti anni dopo, in alcune pagine dattiloscritte (forse con la sua Olivetti Valentina, rossa), venute fuori da una scatola di vecchie carte di famiglia. Potrebbe sembrare un ritrovamento ai limiti del romanzesco, o addirittura del romanzato, se non fosse che questo strano ripescaggio, letterario, da Scala d’Oro, è senz’altro in linea con il suo carattere. Con il carattere di mia madre, intendo. Le sarebbe senz’altro andato a genio.

Lei non ha mai fatto cenno a questo scritto, forse perché in fondo preferiva raccontare. Mi viene da pensare che lei sia stata, per me, l’ultima rappresentante della cultura orale, la stessa cultura che aveva trovato, già molto indebolita, a Faicchio nella seconda metà degli anni cinquanta. Una perdita, in scala minore, simile a quella poi realmente subita dalla cultura popolare di questo nostro paese, travolta in anni recenti dalla modernità.

 

Cronache di vita della scuola – Le favole dei bambini

Ma le favole, cioè i racconti, sembrano invece aver retto meglio l’urto – sono abituate a sconquassi del genere fin dalla notte dei tempi – ed hanno salvato, dentro di sé, il salvabile.

E l’idea che siano proprio i bambini a crearle, a metterle al mondo, come ipotizza mia madre in questo libro, è deliziosa. D’altronde, non sono loro, i bambini, gli autentici, o meglio gli unici, depositari dell’antico pensiero magico?

Più dei vecchi – che mia madre non amava molto – non sono in fondo i bambini i veri guardiani del mondo ancestrale? Della nostra umanità?

Forse è anche per questo che Maria Antonietta ne aveva grande rispetto, e che ha deciso di onorare con il libro che avete tra le mani.

 

Victor Maticora