Rosa cenere – Anna Leonardi
Anna Leonardi, attrice, regista e interprete preziosa del Libro d’Ingresso, stavolta diventa autrice. In Rosa cenere racconta le vicende di un piccolo esercito di donne evocate dalla memoria o dalla fantasia. Con realismo incantato, i disegni di Anna Dell’Agata materializzano i volti delle protagoniste.
Rosa cenere – Il tragico quotidiano
I racconti, come confida l’autrice, sono stati scritti tra un impegno domestico e l’altro, in rari ritagli di tempo strappati ai vari doveri femminili. A conferma della singolare disposizione delle donne a dare il meglio di sé nei tempi rubati, più che nella lunga, avara concentrazione generalmente necessaria all’esercizio della creatività maschile.
Sono brandelli di storie di donne giovani e vecchie che raccontano piccoli inferni privati. Non raccontano, perlopiù, grandi drammi o inaudite crudeltà, ma traumi minimi. Sottili ferite che trovano nella inconsapevolezza con la quale sono inferte e nella acuta consapevolezza con la quale sono subite la loro dimensione tragica. Un tragico quotidiano, ambientato in interni anonimi, simili a quelli dove si consuma l’esistenza di milioni di persone.
Un tragico a cui le protagoniste di queste storie tentano ostinatamente di sfuggire, mettendo in atto innumerevoli strategie di sopravvivenza, legate alla loro capacità di farsi piacere la vita, di immaginarla migliore di quel che è, di inventarsela ogni giorno per sé e per gli altri attingendo speranza dall’attitudine a osservare, ad assaporare, a provare emozioni.
Rosa cenere – La solitudine di tutte le donne
In questo si somigliano tutte, aldilà delle loro differenze di età, di condizione e di cultura. Sicché, alla fine, dopo aver letto le storie di Clelia, Gianna, Ambra, Lorenza, Grazia, Clara, Emma, Mara, Vera, Elvira, Elena, Giulia, Edda, si ha l’impressione di aver avvicinato un’unica donna che esprima, in una lunga, spezzata confessione, la pena e la solitudine di tutte le donne, deluse nel loro sogno di riconciliazione con la vita.
Sospesi tra stupore, amarezza, ironia, i racconti di Rosa cenere sono un devoto, accorato omaggio all’amore mortificato. Qualunque tipo di amore. Una cronaca di strenua, accanita resistenza al non amore, nel timore di esserne investiti e sommersi.
Claudio Pallottini
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