Malandroidi

Malandroidi copertina libro fantascienza con alienoMalandroidi

Autori Vari

Immaginazione Editore, 2003

 

Malandroidi – Testi teatrali

Vite svitate di automi alla deriva e alieni da strapazzo

Raccolta dei testi dello spettacolo teatrale “I Malandroidi. Vite svitate di automi alla deriva e alieni da strapazzo” con la regia di Luis Gabriel Santiago.

Una produzione originale dell’Accademia Europea della Fanta Fantascienza che unisce scrittori e attori.

I racconti sono scritti da Victor Maticora, Rutilio Clivi, Luis Gabriel Santiago, Gianluca Polgar, Selene Carbonelli.

 

 

 

Cronache di vita della scuola – Maria Antonietta d’Angerio

Cronache di vita della scuola – Maria Antonietta d’Angerio

Cronache di vita della scuola – Maria Antonietta d’Angerio

Antonietta d’Angerio, che ha dedicato tutta la vita alla scuola, confessa in queste cronache quanto si possa imparare esercitando il mestiere di educatore. Alla sua memoria è dedicato questo volumetto che si spalanca sul mondo incantato e sincero dei bambini. Si tratta di pagine così vive e toccanti da farci dimenticare che i fatti narrati in questa Cronaca, siano ormai lontani nel tempo.

 

Cronache di vita della scuola – I bambini di Faicchio

Faicchio è un piccolo paese rurale del Sannio, dove mia madre ha incontrato in gioventù il mondo dei bambini. Ed è anche, per avventura, un luogo del mio immaginario infantile. Questo per i racconti che ne faceva spesso, pieni di magia, di divertimento e di malinconico affetto.

I bambini che troverete in questo libro, e che hanno avuto destini diversi, più o meno felici, mi hanno accompagnato per molto tempo, come creature appartenenti ad un mondo perduto ed affascinante. Così come gli animali, i barbagianni dal viso umano (addirittura con gli occhiali), i lupi ed il serpente cervone, rettile dai notevoli poteri. Molto simile al “regolo”, un altro serpente capace di stregare gli uomini, di cui parlano certe antiche leggende umbre, che mia madre ha amato moltissimo.

 

Cronache di vita della scuola – Cronache ritrovate

Cronache di vita della scuola Maria Antonietta d'Angerio locandina Libro d'Ingresso SpoletoEbbene, tutti costoro li ho ritrovati, per caso e tanti anni dopo, in alcune pagine dattiloscritte (forse con la sua Olivetti Valentina, rossa), venute fuori da una scatola di vecchie carte di famiglia. Potrebbe sembrare un ritrovamento ai limiti del romanzesco, o addirittura del romanzato, se non fosse che questo strano ripescaggio, letterario, da Scala d’Oro, è senz’altro in linea con il suo carattere. Con il carattere di mia madre, intendo. Le sarebbe senz’altro andato a genio.

Lei non ha mai fatto cenno a questo scritto, forse perché in fondo preferiva raccontare. Mi viene da pensare che lei sia stata, per me, l’ultima rappresentante della cultura orale, la stessa cultura che aveva trovato, già molto indebolita, a Faicchio nella seconda metà degli anni cinquanta. Una perdita, in scala minore, simile a quella poi realmente subita dalla cultura popolare di questo nostro paese, travolta in anni recenti dalla modernità.

 

Cronache di vita della scuola – Le favole dei bambini

Ma le favole, cioè i racconti, sembrano invece aver retto meglio l’urto – sono abituate a sconquassi del genere fin dalla notte dei tempi – ed hanno salvato, dentro di sé, il salvabile.

E l’idea che siano proprio i bambini a crearle, a metterle al mondo, come ipotizza mia madre in questo libro, è deliziosa. D’altronde, non sono loro, i bambini, gli autentici, o meglio gli unici, depositari dell’antico pensiero magico?

Più dei vecchi – che mia madre non amava molto – non sono in fondo i bambini i veri guardiani del mondo ancestrale? Della nostra umanità?

Forse è anche per questo che Maria Antonietta ne aveva grande rispetto, e che ha deciso di onorare con il libro che avete tra le mani.

 

Victor Maticora

La rana bollita – Victor Maticora

La rana bollita – Victor Maticora

La rana bollita – Victor Maticora

Undici racconti scaturiti dai fatti comuni, dalla normalità della vita e dagli incontri quotidiani. La narrazione di Victor Maticora ancora una volta mette in relazione la letteratura con il destino degli uomini.

 

La rana bollita – Crepe sui muri

“Un sobrio e stimato avvocato, un giorno comincia a scrivere racconti celandosi dietro lo pseudonimo di …”

La rana bollita - Victor Maticora - Locandina Libro d'Ingresso SpoletoPotrebbe essere questo l’inizio di un racconto di Victor Maticora che appunto è lo pseudonimo di un uomo che nella vita reale è un serio professionista, marito e padre di famiglia. E forse il seguito della storia ci fornirebbe altri dettagli sulla sua vera identità, se questo fosse lo scopo della narrazione. Ma, addentrandoci nella trama, scopriamo che il vero fine del racconto è un altro. Paul Valery afferma che si potrebbe parlare della letteratura senza mai citare un solo scrittore, mentre Byron sostiene che ogni poema è solo una parte di un unico, grande, infinito, poema.

Se leggendo i racconti di questa raccolta si ha la sensazione di passeggiare per le stanze di una dimora irreale ma familiare, probabilmente hanno ragione loro. Queste storie, con grande rigore stilistico e meccanica precisione, disegnano un universo attraversato da incrinature inquietanti e crepe su muri fittizi. Mi fanno pensare a una mano che abbia raccolto la penna di Buzzati per riprendere a narrare dal punto in cui era stato interrotto. E, riflettendo su quanto detto prima, non sarebbe una cosa così strana, dopotutto. Potrebbe essere invece più strano l’opposto.

E’ sorprendente, per esempio, il fatto che due scrittori come Buzzati e Borges non abbiano mai fatto menzione l’uno dell’altro pur avendo concepito trame incredibilmente simili ed essendo addirittura vissuti nello stesso tempo.

Per giustificare questo paradosso si deve ancora una volta inquadrare la letteratura come un fluire unico di parole e pensieri, ricorrente, e perfino indipendente dall’identità dell’autore.

 

La rana bollita – L’assurdo dell’esistenza

Nel racconto che dà il nome a questa raccolta, “La rana Bollita”, Maticora parla della vita come di un fenomeno destinato a una crudele ripetizione, l’immersione in una pentola che abbiamo l’illusione di sopportare soltanto perché ci cadiamo dentro quando l’acqua è ancora fredda.

La rana bollita - Ivo Scarponi violoncello Libro d'Ingresso Spoleto

Ivo Scarponi al violoncello al Libro d’Ingresso

E’ la rappresentazione più calzante di quello che si diceva prima, della circolarità di ogni storia e narrazione, della stupefacente relazione con l’assurdo dell’esistenza. Un’esistenza che dietro uno scenario di normalità tenta di nascondere dettagli allarmanti, particolari sgradevoli, una vita ordinaria e straordinaria nello stesso tempo.

Per alludere a una (troppo spesso millantata) esperienza nelle cose del mondo, molti uomini paragonano la loro vita a un romanzo. Io sono portato a credere che si tratti invece di una raccolta di racconti, a volte buffi, altre volte a sfondo tragico, ma inesorabilmente scritti dalla stessa mano. Il lavoro incessante di una specie di novelliere universale che si diverte a ripetere infinite versioni delle stesse trame. Personaggi imparentati tra loro, sosia angoscianti e ostinati, noi tutti insomma: dando per scontato che “noi tutti” sia il nome di un unico protagonista immortale.

Sarebbe dunque interessante, ammesso che ciò sia possibile, poter disporre di un medium per evocare il mondo già scritto dell’aldilà e confrontare quell’esistenza che riteniamo irripetibile e rara con quelle di coloro che ci hanno preceduti, e scoprire quanto i sogni, le speranze, le colpe e le pene, siano gli stessi da sempre. E allora, ci si potrebbe chiedere, “dov’è la novità? dov’è lo stupore?”, per accorgersi infine che il vero stupore è nell’evocazione.

 

Luis Gabriel Santiago

 

I figli della ragione – Victor Maticora

I figli della ragione – Victor Maticora

I figli della ragione – Victor Maticora

Riflessioni, visioni e sogni narrati con uno stile particolarissimo in cui rapidità ed eleganza accompagnano il lettore in un labirinto d’immagini.

I figli della ragione – Pensieri da taschino

Questo volumetto potrebbe essere il manifesto della rassegna de “Il Libro d’Ingresso“. I Pensieri da Taschino che vi sono raccolti sembrano voler rappresentare da soli il significato stesso della letteratura breve, l’unità d’intento necessaria a condensare il pensiero in forma scritta.

“Nel cuore della notte, ammesso che la notte abbia un cuore, una volta mi hai svegliato. Ho aperto gli occhi, turbato, con le pupille che galleggiavano in una liquida oscurità, e dapprima mi è parso di sentire un tuo lamento.”

 

Victor Maticora